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PROGETTO SALUTE. Suor Alessandra
Fumagalli ci scrive da Karak, in Libano, per ringraziarci per il
contributo di 6.500 € che abbiamo inviato in 3 trance. Con questo
finanziamento ha acquistato un’incubatrice attrezzata per favorire la
respirazione artificiale dei bambini con problemi di respirazione
evitando che muoiano di asfissia. Nei casi più gravi serve anche per
permettere il trasferimento del bambino in una struttura adeguata. Ha
inviato anche alcune fotografie dell’apparecchiatura.
Guarda la
foto galleria
Lettera inviata dalla Suora.
Egregio Dott. Stesano Amicosante,
A lei un caro saluto da Karak!
Scusi il mio lungo silenzio, ma ho avuto dei problemi di salute che mi
hanno costretto al rientro in Italia e, successivamente, a un "forzato
tempo di riposo". Mi scuso pertanto se non sono riuscita a rispondere
subito al suo email.
La ringrazio per avermi informata personalmente della sua nomina a
Presidente dell'Associazione Alito. Colgo l'occasione per augurarle ogni
bene per il suo nuovo incarico, anche da parte delle mie consorelle e
dallo staff dell’Ospedale Italiano.
Sino a Maggio 2008, sono stata per 2 anni
alla Procura di Roma della mia congregazione. Ho cosi' avuto modo di
conoscere e stimare l'Associazione, con la quale ho collaborato assieme
al carissimo Dr Domenico Troiano. Successivamente, sono stata destinata
all'Ospedale di Karak dove mi occupo della amministrazione e dei
progetti per i poveri e i rifugiati. Ecco che mi sono rivolta a voi,
anche per un sostegno economico di questa opera no-profit in questa
complessa parte del mondo.
Grazie infinite per l'aiuto datoci di 6.500 Euro (in 3 tempi). Con il
vostro contributo, siamo riuscite a comperare questo apparecchio per la
nostra maternita’. Esso permette al neonato di liberarlo dalle sostanze
presenti nelle sue vie respiratorie e di aiutarlo nella respirazione
attraverso la somministrazione di ossigeno.
Anche questo aiuto economico, oltre che la preghiera, ci sostengono in
questo inteso apostolato fra cristiani e mussulmani. Nella sua ultima e
recente visita, Papa Benedetto XVI ha dato coraggio a noi e alla
popolazione cristiana per continuare ad essere “candele ardenti” in
questa Terra Santa. Questa e’ la nostra missione: testimoniare l’amore
del Signore che e’ per tutti e che non fa distinzioni di razza,
religione e condizione economica. E se per noi tutto ciò può sembrare
“scontato”, qui non lo e’ ancora e spesso la gente se ne stupisce. E’
un’altra via che il Signore ci ha aperto per essere le Sue mani tese
verso gli ammalati più bisognosi.
Per poter rispondere alla esigenze sanitarie dei nostri pazienti, stiamo
comperando attrezzatura medica per sostituire quella opsoleta, sia per
la maternita' che per la radiologia. Ecco che con umilta' mi faccio
nuovamente avanti, per chiederle di non "dimenticarci".
Sentendoci uniti dalla fede nel Signore
Gesu’ che ci ha insegnato l’amore verso tutti, specialmente per i piu’
poveri e abbandonati, con sincero affetto la ringrazio nuovamente anche
a nome di tutti noi di Karak. Che il Signore benedica il suo servizio.
sr Alessandra Fumagalli
KARAK, 22 Settembre 2009
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