Progetti Centro polifunzionale in Ecuador - Punin

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Il 20 Giugno scorso si è inaugurato a Punin, in Ecuador il centro polifunzionale realizzato con il contributo dell’Associazione. Per l’occasione due nostri collaboratori, Simone Rumori, membro del Consiglio direttivo ed Antonio Pagani, responsabile della contabilità, sono andati a presenziare alla cerimonia dell’inaugurazione, in rappresentanza dell’Associazione.
Da tempo si pensava di fare una visita alle nostre iniziative in Ecuador, a Punin, sulle Ande ed ad Esmeraldas, sulla costa del Pacifico. A Punin per vedere la nuova struttura polifunzionale creata per favorire le attività artigianali, che sorge, anche in senso fisico, vicino al poliambulatorio inaugurato tre anni fa. Ad Esmeraldas, dove, grazie ai nostri benefattori, sotto la guida solerte ed attenta di Suor Camilla Andreatta, più di 100 bambini possono frequentare la scuola.
Raccontano i nostri inviati che per l’inaugurazione gli Indios si erano messi i vestiti migliori, c’erano le autorità politiche e religiose che hanno fatto discorsi, stretto mani e tagliato nastri. Ci sono stati canti e balli e la popolazione ha partecipato al gran completo. Anche il nostro Simone Rumori ha fatto un discorso in spagnolo. È stata murata una targa per ricordare i benefattori di Alìto. E’ la seconda targa che ricorda l’Associazione dopo quella posta sul poliambulatorio. Sia il poliambulatorio che questa struttura sono le costruzioni più belle della zona e si scorgono da lontano per chi si avvicina a Punin.
In un recinto poco lontano, indifferenti ai rumori di questa festa, 18 lama, animali acquistati con il contributo dell’Associazione, hanno continuato a brucare la poca erba.
Punin ed Esmeraldas sono due realtà completamente diverse.
Punin è un centro agricolo-pastorale, dove la vita si svolge con ritmi lenti, cadenzati dall’alternarsi delle stagioni. Gli Indios non solo non hanno niente, ma non hanno nemmeno la prospettiva di uscire da questa situazione di estrema miseria in cui si trovano da sempre. La mancanza di cultura e l’isolamento li hanno portati, poco a poco a ritirarsi in loro stessi. Non hanno ambizioni perché sono senza speranze.
Completamente diverso è il contesto di Esmeraldas. Città situata alla periferia della vita sociale, culturale ed economica dell’Ecuador, stretta fra l’Oceano Pacifico e la foresta che cresce alle pendici delle Ande, ha l’anomalia di avere una popolazione prevalentemente nera in un continente di Americani. Il nucleo di questa popolazione fu formato qualche secolo fa dall’equipaggio di colore di una nave che, a seguito di un ammutinamento, fu costretto a sbarcare su questa costa. Prima di questo fatto il posto era deserto, dopo è diventato un polo di attrazione per tutti i disperati.
La delinquenza è il maggior problema della città. Ci sono 18 bande armate di giovani che dall’imbrunire all’alba si combattono fra di loro ed assaltano tutto quello che non è protetto. Ha raccontato Suor Camilla che una donna, che dentro casa stava cullando il suo bambino, ha visto che ad un certo momento s’era messo a piangere. Ha continuato a cullarlo finché non s’è accorta d’avere le mani coperte di sangue. Il bambino era stato ferito, per fortuna leggermente, da una pallottola vagante a seguito di una sparatoria avvenuta in qualche parte della città..
La nostra Associazione, a Punin, ma soprattutto ad Esmeraldas ha un buon numero di adozioni scolastiche. In ambedue le zone le nuove generazioni potranno cominciare ad uscire da questa posizioni di stallo solo se saranno più istruite. Ogni contributo speso in questa direzione non può che portare buoni frutti.