Progetti Realizzazione scuola in Ghana - Afuaman



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A 20 KM DA AFUAMAN LA SCUOLA SORGERÀ, NEL SUD DEL GHANA AI CONFINI CON IL TOGO
Ma ora un altro impegno attende l’Associazione. Costruire un’altra scuola, questa volta in Ghana.
Siamo sempre in Africa ma sulla costa atlantica, poco sopra l’Equatore, mentre il Mozambico era sull’Oceano Indiano e confinava con il Sudafrica. Come al solito l’associazione si sta impegnando in una zona dove la povertà è generalizzata, e non si tratta della povertà di casa nostra ma di quella africana. Qui ci si serve ancora della zappa per praticare una misera agricoltura in terreni che sono stati troppo sfruttati e che avrebbero bisogno di concimi e di attrezzature adeguate di costo impensabile per le loro disponibilità. La maggior parte della gente o pratica un piccolo commercio di quella miserevole agricoltura o passa il tempo oziando senza lavoro. Non ci sono scuole ed i bambini stanno senza far nulla o sono sfruttati in qualche lavoro infantile che li umilia, spesso con grave danno per la loro salute e li tiene lontani anche per lunghi tempi dallo sguardo dei genitori. In questa zona il lavoro infantile è infatti molto diffuso. La scuola risolverebbe il problema immediato di allontanare i bambini dalla strada e soprattutto darebbe loro le conoscenze necessarie per poter sperare una migliore qualità di vita.
Noi queste cose le intuiamo, ma Padre Eugenio Petrogalli, il missionario che ci ha proposto questo progetto, vive sulla sua pelle questa triste situazione. E ci ha manifestato sorpresa,sollievo e gioia quando ha saputo che il Consiglio Direttivo aveva impegnato l’Associazione a sponsorizzare la sua scuola.
La scuola sorgerà a 20 km da Afuaman , nel Sud del Ghana ai confini con il Togo. Qui i giovani sono sempre attratti verso la capitale, Accra, in cerca di attività inesistenti e spesso finiscono per adattarsi a lavori indecenti ed ad aumentare il tasso di microcriminalità. I bambini sono sfruttati sui pescherecci e solo chi ha fatto questo lavoro può capire quanto esso sia nocivo per il fisico e per lo spirito di un bambino.
Il Padre ci ha inviato un progetto dettagliato. Il complesso dell’edificio comprenderà 6 aule adatte ad ospitare 35 bambini ciascuna, 2 stanze per uffici, una sala riunioni ed una libreria. Vi saranno anche 5 gabinetti, una stanza da bagno, una cucina ed una dispensa. Sarà destinata alle scuole primarie, che nei paesi ex colonie inglesi raggruppano sette classi che comprendono quelle che da noi sono le scuole elementari e le scuole medie. Il terreno sarà donato dalla Chiesa Cattolica locale. I giovani del posto si sono dichiarati disponibili a fornire il loro aiuto per la realizzazione del progetto impegnandosi in tutte le mansioni che non richiedono manodopera specializzata.
Se è vero che la realizzazione di una scuola è un investimento a lungo termine che porterà i suoi frutti quando i ragazzi licenziati si accingeranno ad affrontare la vita con un piglio più da protagonisti, è vero anche che scuole come quelle appena finite di costruire in Mozambico o come questa che ci accingiamo a costruire in Ghana sono un notevole investimento a breve termine perché consentono di togliere tanti bambini dalla strada o dalle lusinghe di chi offre un lavoro nero.
Chi volesse, e spero siate tanti, fare un’offerta per sponsorizzare questa scuola può servirsi del bollettino postale allegato barrando la casella che indica il progetto istruzione. L’associazione ed i ragazzi del Ghana anticipatamente vi ringraziano.

 

Eravamo in molti a festeggiare Padre Eugenio Petrogalli quando, all’inizio della scorsa estate, è venuto nella nostra sede ad incontrare i benefattori che si sono impegnati a sostenere con un’adozione scolastica i nostri bambini del Ghana. In Ghana la nostra Associazione ha messo in contatto cinquanta bambini con altrettanti benefattori. Una organizzazione precisa e puntuale messa in atto da Marielena De Martis, una signora in pensione di Livigno in provincia di Sondrio, che si reca ogni sei mesi in Ghana ad incontrare i nostri bambini e ci fornisce sempre loro notizie aggiornate. Marielena aveva accompagnato Padre Eugenio a questo incontro. Tutti e due sono rimasti colpiti dall’entusiasmo e dalla premura con cui i convenuti chiedevano notizie dei loro adottati. Chi poteva venire era presente, mancavano solo quelli che risiedono in località lontane da Ancona.

Padre Eugenio è il classico tipo di missionario. Piccolino, scattante, barbetta d’ordinanza; accoglie l’ interlocutore con grande amabilità e riesce a metterlo  subito a suo agio. Appena un po’ più formale quando parla al pubblico, racconta con grande partecipazione la sua Africa. Sono storie di grande miseria e di immensa ingiustizia quelle che abbiamo sentito ma mai riferite con tono lamentoso o con atteggiamenti che potessero sottolineare la sua quotidiana fatica. E di fatica ne deve fare tanta perché, oltre ai suoi normali impegni di missione, nella sua qualità di coordinatore nazionale dei giovani, percorre tutto il Ghana e il Ghana è una nazione lunga come l’Italia ma molto più larga che si inoltra dalle sponde dell’Oceano Atlantico fino all’interno del deserto del Sahara. Le strade sono quelle tipiche dell’Africa dove nessuno ti sa dire quanti chilometri ci sono da una località all’altra, perché è un dato che non interessa, ma tutti sanno quante ore si impiegano perché dipendono dallo stato del percorso e sono diverse se si è nella stagione secca o in quella delle piogge.

Pur molto impegnato in questa molteplice attività, Padre Eugenio è riuscito a costruire, con i fondi messi a disposizione dai benefattori di Alìto, una grande scuola articolata in cinque aule, che raccoglierà i bambini delle classi primarie (i primi sette anni), e nei giorni festivi si trasformerà in chiesa.  Due aule contigue sono infatti separate da una parete di legno facilmente amovibile. Si tratta di un’opera di grandissima importanza per quella popolazione. Basta pensare che la chiesa attuale è ancora una grande capanna con il tetto fatto con le erbe della savana raccolte in fasci e che i bambini a scuola non ci vanno perché la zona ne è priva. La costruzione procede rapidamente e il tetto sarà completato prima dell’inizio della stagione delle piogge. Poi si dovrà aspettare la stagione secca per stendere l’intonaco che altrimenti non si asciugherebbe. Pensano comunque di poter inaugurare l’edificio per Natale per essere pronti per l’inizio del nuovo anno scolastico che comincia alla fine di Gennaio.

Tutta la comunità di Afuaman, la località sulla costa vicino al confine con il Togo, dove sorgerà la nuova scuola, ha partecipato alla sua costruzione ed ora la sentono come una cosa propria. Le aule che pure sono molto ampie (90 metri quadrati) saranno affollatissime. Padre Eugenio non ha fatto altro che ringraziare sottolineando che noi non ci possiamo rendere conto dell’importanza di questa opera per quella popolazione. Trasferiamo questi ringraziamenti e la felicità di Padre Eugenio, che è la nostra felicità, ai nostri benefattori.