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Il 18 Gennaio scorso è stata inaugurata, in Mozambico nel pieno della
savana africana, la scuola di Chemba. Vorrei che tutti gli amici di
Alìto fossero partecipi della felicità di Padre Bruno Boschetti, come
l’abbiamo percepita noi leggendo la lettera con cui ci ha comunicato
questa notizia. Felicità che sarà di chi ha contribuito direttamente a
finanziare la costruzione della scuola ma anche di tutti quelli che
hanno nel cuore i ragazzi del terzo mondo che, senza nessuna colpa, si
sono trovati a dover affrontare una vita con molte meno speranze di noi.
Una scuola è una piccola cosa se si pensa all’immensità del problema
dell’istruzione in Africa, ma è una grande cosa se pensiamo che questo
piccolo miracolo l’abbiamo fatto noi. E dicendo questo voglio
ringraziare soprattutto una signora che , per ricordare la memoria di un
proprio figlio prematuramente scomparso, ha contribuito in modo
determinante alla sua realizzazione.
Padre Bruno ci scrive raccontando che alunni e gente comune sono stati
molto felici per questa realizzazione (che la sentono propria perché
hanno contribuito con il proprio lavoro alla costruzione dell’edificio.
Erano i giovani che poi l’avrebbero usata che aiutavano nella
costruzione trasportando i mattoni e la sabbia necessari). Il giorno
dell’inaugurazione hanno fatto molta festa con canti e danze.
Il nuovo anno scolastico, che in Mozambico comincia a Gennaio, ha visto
520 iscritti fra scuole primarie e secondarie (le lezioni saranno divise
in più turni), un grande successo se si pensa che siamo a centinaia di
chilometri da centri di qualche importanza. Padre Bruno aggiunge che la
scuola è stata pitturata e fornita di banchi, un lusso per quei posti e
conclude esprimendo la riconoscenza sua e di tutta quella gente che
definisce "buona e simpatica". Lo Stato, a cose fatte, visto il successo
che l’iniziativa ha avuto presso la popolazione locale, ha assicurato lo
stipendio agli insegnanti. L’Associazione Alìto, da parte sua, continua
ad impegnarsi per favorire adozioni scolastiche per aiutare quei ragazzi
che non hanno la possibilità di pagarsi gli studi.
a 20 km da Afuaman la scuola sorgerà, nel Sud del Ghana ai confini con
il Togo
Ma ora un altro impegno attende l’Associazione. Costruire un’altra
scuola, questa volta in Ghana.
Siamo sempre in Africa ma sulla costa atlantica, poco sopra l’Equatore,
mentre il Mozambico era sull’Oceano Indiano e confinava con il
Sudafrica. Come al solito l’associazione si sta impegnando in una zona
dove la povertà è generalizzata, e non si tratta della povertà di casa
nostra ma di quella africana. Qui ci si serve ancora della zappa per
praticare una misera agricoltura in terreni che sono stati troppo
sfruttati e che avrebbero bisogno di concimi e di attrezzature adeguate
di costo impensabile per le loro disponibilità. La maggior parte della
gente o pratica un piccolo commercio di quella miserevole agricoltura o
passa il tempo oziando senza lavoro. Non ci sono scuole ed i bambini
stanno senza far nulla o sono sfruttati in qualche lavoro infantile che
li umilia, spesso con grave danno per la loro salute e li tiene lontani
anche per lunghi tempi dallo sguardo dei genitori. In questa zona il
lavoro infantile è infatti molto diffuso. La scuola risolverebbe il
problema immediato di allontanare i bambini dalla strada e soprattutto
darebbe loro le conoscenze necessarie per poter sperare una migliore
qualità di vita.
Noi queste cose le intuiamo, ma Padre Eugenio Petrogalli, il missionario
che ci ha proposto questo progetto, vive sulla sua pelle questa triste
situazione. E ci ha manifestato sorpresa,sollievo e gioia quando ha
saputo che il Consiglio Direttivo aveva impegnato l’Associazione a
sponsorizzare la sua scuola.
La scuola sorgerà a 20 km da Afuaman , nel Sud del Ghana ai confini con
il Togo. Qui i giovani sono sempre attratti verso la capitale, Accra, in
cerca di attività inesistenti e spesso finiscono per adattarsi a lavori
indecenti ed ad aumentare il tasso di microcriminalità. I bambini sono
sfruttati sui pescherecci e solo chi ha fatto questo lavoro può capire
quanto esso sia nocivo per il fisico e per lo spirito di un bambino.
Il Padre ci ha inviato un progetto dettagliato. Il complesso
dell’edificio comprenderà 6 aule adatte ad ospitare 35 bambini ciascuna,
2 stanze per uffici, una sala riunioni ed una libreria. Vi saranno anche
5 gabinetti, una stanza da bagno, una cucina ed una dispensa. Sarà
destinata alle scuole primarie, che nei paesi ex colonie inglesi
raggruppano sette classi che comprendono quelle che da noi sono le
scuole elementari e le scuole medie. Il terreno sarà donato dalla Chiesa
Cattolica locale. I giovani del posto si sono dichiarati disponibili a
fornire il loro aiuto per la realizzazione del progetto impegnandosi in
tutte le mansioni che non richiedono manodopera specializzata.
Se è vero che la realizzazione di una scuola è un investimento a lungo
termine che porterà i suoi frutti quando i ragazzi licenziati si
accingeranno ad affrontare la vita con un piglio più da protagonisti, è
vero anche che scuole come quelle appena finite di costruire in
Mozambico o come questa che ci accingiamo a costruire in Ghana sono un
notevole investimento a breve termine perché consentono di togliere
tanti bambini dalla strada o dalle lusinghe di chi offre un lavoro nero.
Chi volesse, e spero siate tanti, fare un’offerta per sponsorizzare
questa scuola può servirsi del bollettino postale allegato barrando la
casella che indica il progetto istruzione. L’associazione ed i ragazzi
del Ghana anticipatamente vi ringraziano.
Padre Bruno Boschetti
Nell’interno del Mozambico, sulle rive del fiume Zambesi, c’è une
regione dove piove pochissimo, tanto poco che i contadini, quando è la
stagione, aspettano la pioggia per seminare i fagioli. Ma sanno anche
che le piantine saranno bruciate dal sole, come è successo la scorsa
stagione, a meno che non ripiova quando sono germogliate da poco.Quella
popolazione che ora deve combattere con la siccità è reduce da
un’alluvione che nel 2001 ha interessato tutto il territorio. Come è
possibile? Le nuvole, cariche di pioggia passano sulle loro teste e
vanno a scaricarsi sulle montagne dell’interno dove piove a dirotto. Il
fiume si gonfia e talvolta l’acqua, tanto attesa dal cielo, arriva sotto
forma di inondazione i cui effetti devastanti possono durare anche un
paio d’anni. Ad un periodo, durato più di un anno, dove tutto era
coperto da un metro d’acqua ora è seguito un periodo di grande siccità.
Padre Bruno Boschetti ci ha parlato di questo alternarsi di catastrofi
di segno opposto con la naturalezza di chi racconta fatti di tutti i
giorni senza l’enfasi di chi da conto di cose eccezionali. Si riferiva,
naturalmente, a Dondo dove presta la sua attività di missionario. Padre
Bruno ha lasciato per un paio di mesi la sua missione ed è venuto ad
Ancona a trovarci un po’ per conoscerci ed un po’ per ringraziare
attraverso noi i benefattori che sostengono, con le adozioni
scolastiche, una decina di ragazzi che frequentano le scuole superiori,
scuole che s’è letteralmente inventato Padre Bruno. A Dondo, infatti, lo
Stato assicurava soltanto le scuole dell’obbligo e non c’era la
possibilità di proseguire negli studi perché la scuola superiore più
vicina si trovava troppo lontano per poter essere praticata dai ragazzi
ivi residenti.
Padre Boschetti ha pensato di costruirsela lui una scuola. Ha formato
una squadra di cinque muratori. Tre sapevano fare la malta cementizia ed
innalzare un muro ma non sapevano erigerlo diritto ed allora si
servivano dell’opera degli altri due che erano esperti di murature
diritte, ma non erano capaci di lavorare il cemento né di mettere un
mattone sopra l’altro. Servivano tre aule ed allora ha fatto costruire
tre locali, uno a fianco all’altro e la scuola superiore è bella e
fatta. Non ci sono stati problemi per l’acquisizione del terreno perché
la terra è di tutti e non ci sono state nemmeno difficoltà per la
progettazione: è bastato uno scasso nel terreno per le fondamenta. I
funzionari statali che erano molto scettici sul successo
dell’iniziativa, visto il buon esito, si sono impegnati a prendersi
carico dello stipendio degli insegnanti ed ora a Dondo c’è una scuola
superiore funzionante dove si stanno impegnando anche la diecina di
ragazzi adottati con adozione scolastica da nostri benefattori.
Il successo però è contagioso e molti altri ragazzi hanno chiesto di
iscriversi a questa scuola che è l’unica di questo grado in un raggio di
moltissimi chilometri. A questo punto le tre aule non erano più
sufficienti e padre Bruno ci ha chiesto un aiuto per poter affiancarne
altre tre alle tre già esistenti. Gli abbiamo chiesto un preventivo ed
un progetto. Il preventivo era tra i 10.000 e i 12.000 Euro. Serviva a
coprire il costo dei materiali di costruzione. Non poteva essere più
preciso perché si doveva far venire tutto dalla costa, a 500 chilometri
di distanza e i prezzi vanno contrattati di volta in volta ed anche il
trasporto va concordato essendo in funzione dell’agibilità delle strade
che spesso sono allagate anche per lunghi periodi. Per il progetto è
presto detto: si tratta di aggiungere altre tre aule alle tre già
funzionanti, prolungando la fila. Tutte sei verrebbero poi collegate con
una pensilina che correrebbe lungo tutta la facciata.
Il Padre sarebbe ritornato in Mozambico verso Maggio. Se si fosse
impegnato subito la costruzione sarebbe stata completata per il prossimo
Natale. E sarebbe stato un bel regalo da fare a quella gente sfortunata.
Dondo è un posto dove non c’e acqua dolce perché la poca che si riesce
ad estrarre dai pozzi, non si sa perché, è salata; non c’è elettricità
né speranza che vi arrivi in tempi brevi perché bisognerebbe farla
venire dalla costa lontana centinaia di chilometri. Si tratta veramente
di un posto dimenticato, anche dall’autorità centrale che non credeva
all’opportunità di costruire in quel posto una scuola superiore. Eppure
si sentiva questo desiderio di istruzione. Padre Bruno ci ha creduto ed
ha avuto ragione.L’Associazione, con l’aiuto dei benefattori, si impegna
ad aiutare Padre Bruno a costruire questa scuola. Poi chissà, qualcuno
di questi ragazzi potrebbe andare all’università ed essere così di aiuto
alla sua gente.
Presto invieremo a Chenba, in Mozambico, a Padre Bruno Boschetti la
prima parte dei 12.000 € che ha chiesto per costruire la scuola
superiore. Proprio così:12.000 € per una scuola. Ma siamo in Africa dove
si procede con schemi molto diversi da quelli a noi abituali.
Quattro mura ed un tetto e la scuola è bella e fatta. I soldi richiesti
sono quelli che servono per acquistare il materiale da costruzione. La
mano d’opera è reclutata sul posto ed il progetto lo ha disegnato su un
foglio di carta Padre Bruno stesso. E’ l’essenzialità spinta al massimo.
E’ la prima volta che l’Associazione prende un’iniziativa in una parte
così a Sud. Come potete vedere dalla cartina il Mozambico confina con il
Sud-Africa. Una nuova frontiera per l’Associazione Alìto.
Nella cartina è indicata la località di Chenga,
sullo Zambese, nel cuore del Mozambico
La scuola di Padre Bruno
In Mozambico, grazie anche al determinante aiuto di una benefattrice,
sta per essere completata la scuola superiore di Chemba. In questa
località, che si trova a 500 km dalla capitale nell’interno del Paese,
le autorità locali avevano previsto solo le scuole primarie. Padre Bruno
Boschetti facendosi interprete della grande richiesta dei ragazzi che,
terminate le primarie, volevano proseguire gli studi, si è rivolto alla
nostra associazione ed ora pare che, grazie ai benefattori di Alìto, si
possa aprire un’altra scuola. Dico “pare” perché verosimilmente, stando
alle foto che ci ha inviato qualche mese fa che documentavano la scuola
già per metà costruita, ormai dovrebbero essere arrivati al tetto.
Purtroppo Padre Bruno sta in una zona molto disagiata e non ha modo di
comunicare se non tramite un sito e-mail che si trova nella capitale e
che il Padre, appena può, va a contattare. Ma sono 500 km da fare su
strade approssimate e che spesso sono allagate. Ma va bene così.
L’Associazione non è mai andata a portare il suo aiuto in posti
“facili”. E sicuramente il Mozambico, che ora gode di una certa
stabilità di regime, ha conosciuto in un recente passato, tra il 1975 e
il 1991 tutti gli orrori di una guerra civile. Raccontano i missionari
che ora la gente ride, quando si incontrano, ma dopo un po’ ricordano
quegli anni bui, quando fuggivano nei boschi per non essere sorpresi in
casa dai guerriglieri dell’una o dell’altra fazione, quando i bambini si
addormentavano sotto un albero con la loro mamma e sapevano che se la
mamma li avesse svegliati soffiando nelle orecchie, dovevano alzarsi
senza fare rumore, senza piangere, senza tossire ed iniziare a camminare
scappando per fuggire lontano. Quando si nutrivano mangiando foglie e
radici. E ricordano tutti i morti che hanno avuto, più di un milione.
Ora c’è la pace e si possono permettere di coltivare la manioca, il
miglio e qualche fagiolo, quanto serve loro per vivere. Consumano quanto
producono. Ma in questo modo il danaro non gira e non possono fare
acquisti e così continuano a portare la stessa maglietta piena di buchi
anche quando la superficie dei fori è più grande di quella del tessuto
integro. Io stesso ho visto una volta, in Congo, un uomo che indossava
una camicia lacerata da uno strappo verticale che partiva, sul dietro,
dal colletto per finire in basso sull’orlo. Prima di entrare in chiesa
per la messa si era tolto la camicia e aveva unito, al centro, i due
lembi con un nodo approssimato e così anziché esibire un grande zero,
esibiva un altrettanto grande otto.
Ora c’è la pace e per loro la pace significa avere qualche cosa di
sicuro da mangiare, poter permettersi di dormire nella propria casa,
rivolgersi ai centri di salute, aver delle strade su cui circolare
liberamente. Pace significa anche voglia di studiare per avere gli
strumenti necessari per confrontarsi con un mondo diverso dal loro .
Ecco perché è importante la costruzione di una scuola. Padre Bruno l’ha
capito subito e l’ha voluta con tutte le forze. Sconsigliato da tutti,
ostacolato dalle autorità centrali che non avevano programmato
l’edificazione di scuole superiori in zone così disagiate, caparbiamente
ha cominciato a mettere mattone su mattone, aiutato manualmente dalla
popolazione ed anche da quei ragazzi che dopo avrebbero frequentato le
aule che andavano edificando. Ed ora che la scuola è costruita Padre
Bruno ha ottenuto anche da parte delle autorità scolastiche l’impegno di
provvedere al pagamento dello stipendio degli insegnanti. Una bella
soddisfazione per il Padre e per i benefattori di Alìto che hanno
consentito questa realizzazione.
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